Il Capitano Ultimo senza scorta da inizio settembre, critiche da Rita dalla Chiesa. Matteo Salvini: “Chiederò spiegazioni”.
La notizia era passata più o meno inosservata visto che i riflettori dell’Italia erano tutti puntati sul porto di Catania e sui migranti a bordo della nave Diciotti ma è stata ripresa e rilanciata da Rita dalla Chiesa. Dal prossimo tre settembre il Capitano Ultimo non avrà più diritto alla scorta.
Sergio De Caprio, l’uomo che mise in manette Totò Riina e in ginocchio la Mafia, non sarà più sotto protezione da parte dello Stato. Rita dalla Chiesa, sensibile ai temi legati alla criminalità organizzata, ha segnalato il provvedimento pubblicando su Facebook la foto del documento che sancisce la revoca della scorta.
Rita dalla Chiesa: “La scorta a Saviano sì, e a Capitano Ultimo no?”
Rita dalla Chiesa ha puntato il dito contro la decisione di sospendere il servizio di scorta al Capitano Ultimo e ha tirato in ballo anche lo scrittore Roberto Saviano. “In questo foglio si legge che, dal 3 settembre, verrà tolta la scorta al Capitano Ultimo – recita il post pubblicato da Rita dalla Chiesa. A colui che arrestò Totò Riina. Il 3 settembre venne anche ucciso mio padre. Ministro Matteo Salvini lei sa di questa aberrante decisione? La scorta a Saviano sì, e a Capitano Ultimo no?”
Matteo Salvini, chiederò spiegazioni
Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale ha sottolineato di non poter intervenire direttamente sulla vicenda ma di essere intenzionato a chiedere informazioni alle autorità competenti: “Il ministro dell’Interno non può intervenire direttamente sull’assegnazione del personale di scorta. Per quanto riguarda la vicenda del Capitano Ultimo, protagonista di brillanti e celebri operazioni, la notizia non mi ha lasciato indifferente. Nel rispetto del lavoro e della professionalità di tutti, chiederò informazioni per capirne di più. Sicuramente una riduzione dei quasi 600 dispositivi di scorta, record a livello europeo, sarà necessaria per recuperare almeno una parte dei 2.000 uomini delle Forze dell’Ordine quotidianamente impegnati in questi servizi. Servizi spesso motivati, altre volte no“.